Sono bastati pochi minuti per capire che avevo allamato il pesce che inseguivo da tempo.
Se fossi riuscito a tirarlo fuori dalle onde, avrei realizzato una cattura che difficilmente avrei dimenticato. Più che lottare con la preda, ho dovuto tenere a bada l’ansia, l’emozione e l’adrenalina, cercando di restare lucido, concentrato e ridurre al minimo ogni margine d’errore. Per questo ho rifiutato la proposta del buon Fabio di avviare le riprese con la cam: non volevo alcuna distrazione.
Non sarà un esemplare da record per i migliori surfcaster, ma averla presa con un terminale da 0,11 mm, poco più di un grammo in lenza e con il mare particolarmente mosso… è una soddisfazione vera!
La mia gratitudine va a Fabio Bosco, che oltre ad avermi ospitato nello spot ed esortato a pescare insieme, è anche l’autore della guadinatura. Lo scatto a quattro mani è un rituale che porto avanti da tempo. Questa foto avrà il suo posto: una cornice, una parete di casa e un ricordo indelebile.
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